Di cosa mi occupo

Andare dallo psicologo

Cosa vuol dire?

Lo psicologo non dà soluzioni preconfezionate, non si sostituisce al paziente, non giudica e non critica.

Lo psicologo aiuta, supporta, ascolta e accompagna.

La terapia psicologica è un cammino: ogni colloquio è la tappa di un viaggio di esplorazione dentro di sé, che porta ad aumentare la consapevolezza rispetto alla propria modalità di leggere il mondo – che è unica e preziosa.

È un viaggio avventuroso, a volte anche doloroso, ma ogni volta necessario.

È un lavoro che serve anzitutto a focalizzare le risorse interiori e le potenzialità che ciascuno di noi possiede per imparare a liberarci dai pesi che ci accompagnano e a superare in autonomia gli ostacoli futuri.

Al termine del percorso, la persona può vivere la propria quotidianità avendo conquistato nuova leggerezza, nuova serenità, nuova consapevolezza.

Le circostanze esterne potranno tornare a essere avverse e faticose, ma si avrà a disposizione un nuovo bagaglio che consentirà di proteggersi e resistere alle tempeste, anche quelle più impetuose.

Quando la tempesta sarà finita, probabilmente non saprai neanche tu come hai fatto ad attraversarla e a uscirne vivo. Anzi, non sarai neanche sicuro se sia finita per davvero. Ma su un punto non c’è dubbio. Ed è che tu, uscito da quel vento, non sarai lo stesso che vi è entrato

(Haruki Murakami)

Mi occupo di qualsiasi tipo di disagio di natura psicologica,
in particolare:

Ansia e stress
L’ansia è una sensazione di intenso malessere collegata a una forte preoccupazione di fronte a una situazione vissuta come minacciosa e difficile da controllare. Si manifesta a diversi livelli – emotivo, cognitivo e corporeo – e si può accompagnare a irrequietezza, agitazione, tensione muscolare, difficoltà di concentrazione, irritabilità, sonno disturbato, alimentazione irregolare e sintomi fisici come tachicardia, respiro affannoso, mal di stomaco. I disturbi d’ansia sono tra i più comuni e diffusi, sono faticosi da gestire e sono associati ad alti livelli di stress e malessere.
Attacchi di panico
Durante un attacco di panico ci si trova in balia di violente emozioni di ansia e paura, accompagnate dal timore di morire, impazzire oppure perdere il controllo e da sensazioni fisiche molto forti (tra cui tachicardia, vertigini, dolore al petto, sudorazione, nausea). Durante un attacco di panico si ha la sensazione di essere in pericolo; l’attacco di panico, inoltre, sembra arrivare “come un fulmine a ciel sereno”, per questo si può sperimentare un’intensa paura associata alla possibilità di rivivere di nuovo quell’esperienza. La persona può cadere nel circolo vizioso della “paura della paura”, che cerca di gestire mettendo in atto comportamenti di evitamento di tutte quelle situazioni che potrebbero causare un nuovo attacco.
Fobie
Le fobie provocano una reazione di paura o di ansia molto forte associata a un oggetto o verso situazioni specifiche. Per esempio: paura di volare, di guidare, delle altezze, dei temporali, degli spazi chiusi (es. ascensori), di un animale specifico (es. ragni, serpenti), del buio, degli aghi, del sangue, …
Disturbo ossessivo-compulsivo
Le ossessioni sono pensieri intrusivi che si manifestano all’improvviso, da cui la persona non riesce a liberarsi e che provocano malessere. Le compulsioni sono azioni e rituali messi in atto per cercare di mettere a tacere i pensieri ossessivi e trarre sollievo; tutto questo, tuttavia, crea delle interferenze significative nella vita della persona, vincolandola e limitandone la libertà.
Tristezza, depressione e alterazioni del tono dell'umore
I disturbi dell’umore, insieme ai disturbi d’ansia, sono i più frequenti. Tra questi, il più noto è la depressione, una condizione di grande fatica e pesantezza in cui la persona sperimenta una profonda tristezza, accompagnata da senso di colpa, disvalore, perdita di interesse per qualsiasi attività, disturbi del sonno e/o dell’alimentazione. Anche una condizione opposta, di eccessiva euforia, risulta ugualmente problematica e faticosa da gestire per la persona poiché interferisce in maniera importante con la sua qualità di vita.
Disturbo da Stress Post Traumatico
Si sviluppa in risposta a un evento traumatico, soverchiante e vissuto come al di fuori del proprio controllo (ad esempio un incidente stradale o aver subito un’aggressione). La persona non riesce a elaborare subito l’evento, che si ripresenta sotto forma di emozioni, pensieri e immagini disturbanti come flashback o incubi.
Difficoltà relazionali
Le difficoltà relazionali possono riguardare sia il campo affettivo e/o familiare (coppia, famiglia, figli) sia il campo lavorativo oppure sociale. Ad esempio: bassa autostima, insicurezza, scarsa assertività, solitudine, isolamento, dipendenza affettiva, gelosia.
Difficoltà riguardanti la sfera sessuale
Difficoltà di questo tipo (come un calo del desiderio, dolori durante i rapporti sessuali, impossibilità o difficoltà ad eccitarsi o a raggiungere l’orgasmo, …) spesso alimentano il senso di colpa e il vissuto di inadeguatezza, generano ansia e difficoltà relazionali.
Disordini alimentari
Il rapporto con il cibo non è solo una semplice “questione di sopravvivenza biologica”, ma si intreccia a pensieri, emozioni e vissuti. Di conseguenza, le fatiche personali possono trovare sfogo attraverso un rapporto disfunzionale con il cibo. I disordini alimentari riguardano fame emotiva, abbuffate, bulimia e binge eating; riguardano anche – sul versante opposto – un’alimentazione iper controllata o iper selettiva, condotte restrittive, anoressia.
Difficoltà di adattamento
Fanno riferimento alla difficoltà ad affrontare cambiamenti importanti nella propria vita, quali: la fine di una relazione sentimentale, la perdita del lavoro, il trasferimento in un’altra città, difficoltà economiche oppure un passaggio evolutivo particolarmente delicato, …
Separazione, perdita, lutto
Situazioni di questo tipo sono fortemente stressanti perché implicano cambiamenti radicali e profondo malessere. Per questo, può essere difficile riuscire ad elaborare tali eventi in maniera autonoma.
Disturbi di personalità
I disturbi di personalità costituiscono delle modalità rigide di sentire, pensare, comportarsi e relazionarsi agli altri e alle diverse situazioni. Una modalità di questo tipo si è strutturata nel tempo, esperienza dopo esperienza, e porta la persona a ripetere sempre la stessa trama di vita, lasciando poco spazio alla flessibilità, alla creatività e alla libertà. Di conseguenza, si intrecciano relazioni interpersonali insoddisfacenti che causano grande sofferenza. I rapporti con i familiari, gli amici e i colleghi divengono difficoltosi, spesso conflittuali, e la persona si trova solitamente in una condizione di profonda solitudine. Il malessere è intenso e risulta difficile riuscire a percorrere in autonomia la strada verso il cambiamento della propria condizione. All’interno di questa categoria rientrano quadri quali il disturbo di personalità borderline, narcisistico, dipendente, paranoide, …

Cura degli eventi traumatici

Il trauma psicologico può essere definito come una “ferita dell’anima”, qualcosa che rompe il consueto modo di vivere e vedere il mondo e che ha un impatto negativo sulla persona che lo vive.

Esistono diverse forme di esperienze traumatiche: innanzitutto tutti quegli eventi che provocano una minaccia all’integrità fisica propria e delle persone care (ad esempio calamità naturali, incidenti, abusi sessuali, violenze fisiche). Ma non solo: anche le esperienze relazionali (come un’umiliazione subita oppure interazioni brusche con il genitore durante l’infanzia) possono risultare soggettivamente disturbanti e avere un impatto fortemente negativo sulla vita della persona.

Esperienze di questo tipo possono essere elaborate grazie all’utilizzo della tecnica EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing), la cui efficacia è stata dimostrata scientificamente.

La tecnica dell’EMDR permette di ridurre la carica emotiva negativa associata agli eventi traumatici. In seguito all’intervento EMDR la persona non cancella il ricordo, ma integra il contenuto dell’evento in una prospettiva più adattiva: ferite ancora sanguinanti possono cicatrizzarsi e sofferenze acute possono sciogliersi, consentendo alla persona di lasciarsi il passato alle spalle tornando a vivere a pieno, nel presente.

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